lunedì 26 aprile 2010

Note parallele ad una strategia poliziesca già fallita


[www.uniriot.org]
Solidarietà da Torino ai compagni e alle compagne dell'Aut-Aut di Genova ...mentre s'avvicina il maggio 2010 No Rewind...

Da settimane si sussegue il gonfiarsi della mole di denunce contro i compagni e le compagne dell'Aut-Aut di Genova. Il tutto si inserisce all'interno del terzo segmento dell'operazione poliziesca Rewind, in riferimento agli scontri al G8 University Summit di Torino del 19 maggio 2009. Il ritmo scandito degli altolà dei questurini contro gli studenti e le studentesse dell'Onda di Genova che hanno partecipato alla straordinaria mareggiata torinese ha oramai assunto la dimensione del ridicolo... una settimana 5 denunce, quella dopo un altro paio, ogni tanto qualche scheggia impazzita mandata in missione solitaria... La conta all'oggi è ferma a 16, l'ultima denuncia la scorsa settimana. Ci vien quasi da ridere, anzi, togliamo il quasi. Ridiamo per l'inconsistenza giudiziaria di dispositivi repressivi vuoti, ridiamo per il metodo da circo usato dalle questure di Torino e indirettamente di Genova, ridiamo perchè non abbiamo paura.

L'accusa che viene propinata è quella del travisamento in manifestazione autorizzata! 16 denunce per teste copertasi - anche solo parzialmente! - sotto la pioggia di lacrimogeni esplosa dagli smarriti fronti polizieschi in corso Marconi, nell'impossibilità di contenere la determinazione e la rabbia di un'Onda non arginabile. Oltre ai compagni e alle compagne di Torino Bologna Padova e Napoli già sotto processo per il primo filone d'inchiesta Rewind, altre denunce sono arrivate nelle ultime settimane in altre città (nuovamente Bologna, Brescia e Venezia): che obiettivo ha l'elargizione di questi dispositivi di avvertimento? pretorini e sbirri pensano di intimorirci? Sbagliano ancora, peccano di meccanica presuntuosità. Il lascito soggettivo plasmato dall'Onda non è così misero da essere in balia dello sfizio repressivo di chi pensa di difendere la pace sociale minacciando, invitando alla ritirata chi invece cose da dire e da fare ne ha ancora tante, per cambiare questo paese di merda che la sua guerra ai giovani e alla loro sete di trasformazione l'ha dichiarata da tempo.

Nel frattempo, mentre il 19 maggio 2010 si avvicina, senza nessuna velleità commemorativa, ma nella politica determinazione di gridare ancora che "dietro quello scudo c'eravamo tutt*", stiamo costruendo a Torino e Bologna appuntamenti pubblici con i quali proseguiremo la nostra opera di decostruzione di Rewind, aggiungendo un ulteriore tassello simbolico di risposta ad un teorema repressivo già ribaltato.

Sulle vostre facce scorgiamo solo l'espressione frustrata della sconfitta.
Non siete riusciti ne riuscirete a fermarci.
Non ci arrendiamo, fatelo voi.

Solidarietà ai compagni e alle compagne di Genova

UniRiot Torino

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