Nei giorni scorsi abbiamo appreso dai giornali che sarebbe intenzione del prorettore Roda discutere, nella seduta del Senato Accademico del 23 dicembre, se e come riassegnare gli spazi autogestiti all’interno di Palazzo Nuovo.
Si tratta di luoghi che alcuni studenti e studentesse , grazie al loro impegno, hanno fatto rivivere riappropriandosene e trasformandoli in spazi di socialità, condivisione e aggregazione dal basso.
Lo Spazio “ex Acquario”, situato al primo piano sopra la presidenza di lettere, è dal 1996 luogo di elaborazione politica e discussione tra universitari/e; vi si sono tenute importanti discussioni, progetti e conferenze stampa dei movimenti contro le riforme universitarie Zecchino-Berlinguer, Moratti e Gelmini. Dal 2005 è anche luogo di ideazione di seminari autogestiti aperti a tutti gli studenti e studentesse che hanno avuto per tema la guerra, i saperi, le trasformazioni dell’università. Il martedì dalle 17.30 è luogo di riunione del collettivo universitario autonomo.
Lo Spazio “Uni lotta” è stato ottenuto durante un’occupazione universitaria del 2002 e si trova al primo piano di fronte all’aula 15. E’ stato animato dalle riunioni di diversi gruppi e collettivi che, producendo momenti di discussione critica, hanno vivacizzato il dibattito interno a Palazzo Nuovo analizzando le trasformazioni e contraddizioni dell’università e mettendo in pratica un altro modo di viverla. Si tratta inoltre di uno spazio attraversato da studenti e studentesse particolarmente attiv* e sensibili alle “tematiche di genere”: questo interesse ha prodotto momenti di discussione interna nonché pubblica in assemblee con docenti e ricercatori/trici, in ultimo gli incontri di “Corpi Negati” su femminicidio, prostituzione, omo/transfobia (a.a. 2008/09).
Lo Spazio Li.Sa. (Liberi Saperi) è stato ottenuto durante le mobilitazioni contro la riforma Moratti del 2005. Da allora ha ospitato una radio streaming, Radio Li.Sa., postazioni libere open source, fotocopiatrici autogestite dagli studenti , riunioni politiche, proiezioni di film. E’ un luogo aperto e a disposizione degli studenti/esse e dei precari/e dell’università per progetti che mettano in discussione il copyright e puntino alla condivisione pratica dei saperi e dei loro supporti cartacei o digitali.
Al contrario di quanto dice il pro-rettore Roda, gli spazi autogestiti di Palazzo Nuovo non sono in mano a “gruppi non meglio identificati”, ma sono luoghi in cui studenti e studentesse cercano di costruire un’università “altra”, critica e realmente partecipata, sicuramente diversa da quella istituzionalizzata che sembra sempre più interessata a spremere denaro agli studenti/esse per faraonici quanto inutili progetti che ad elaborare e condividere saperi.
La battaglia per gli spazi autogestiti riguarda tutti e tutte! In gioco non ci sono solo dei muri, ma la possibilità di costruire un’università diversa!
“Ciò che abbiamo è ciò che ci siamo presi, e ciò che ci siamo presi è solo una piccola parte di ciò che ci spetta”.
Gli spazi autogestiti di Palazzo Nuovo (Spazio Collettivo Universitario Autonomo, Spazio Liberi Saperi, Spazio UniLotta)
La battaglia per gli spazi autogestiti riguarda tutti e tutte! In gioco non ci sono solo dei muri, ma la possibilità di costruire un’università diversa!
“Ciò che abbiamo è ciò che ci siamo presi, e ciò che ci siamo presi è solo una piccola parte di ciò che ci spetta”.
Gli spazi autogestiti di Palazzo Nuovo (Spazio Collettivo Universitario Autonomo, Spazio Liberi Saperi, Spazio UniLotta)
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