lunedì 26 aprile 2010

Fuan e giovani pdiellini cacciati dalla palazzina Einaudi


[www.infoaut.org] Fascista bagnato,fascista fortunato!

Ennesima buffonata da parte del Fuan, componente giovanile del Pdl, alla Palazzina Einuadi di Torino. Un gruppetto di suoi militanti, orfani dei vecchi leader eletti in consiglio regionale, si presenta in università il giorno dopo il 25 aprile volantinando per l’elezione alla consulta nazionale, sterile organo rappresentativo distante più che mai dai reali terreni di rivendicazione universitaria. Gavettoni, cori derisori e uno striscione che allude al loro passato dichiaratamente fascista sono il comitato d’accoglienza che gli studenti riservano a questi giovani militanti di partito. Gli studenti fanno notare come i loro contenuti politici non siano per nulla al passo con la trasformazione della società in cui viviamo e sottolineano la loro incompatibilità con quell’idea di autoriforma dell’università che è il prodotto del movimento dell’Onda e di tutte le mobilitazioni che ancora oggi continuano a darsi.

Non è un mistero che il Fuan, completamente sottomesso al governo Berlusconi, sia favorevole al ddl Gelmini e quindi all'inevitabile smantellamento dell’università se saranno confermati i tagli ai finanziamenti pubblici previsti dalla legge. Inoltre, anche alla luce della manifestazione di sabato scorso contro il “Patto per la Vita” di Cota, viene sottolineato come questi soggetti siano sostenitori delle politiche oscurantiste volute dal governo e dei tentativi di impedire l’utilizzo della RU486 da parte del neoeletto presidente della Regione Piemonte. Ricordiamo come tutto ciò va di pari passo con l’ambizione ad imporre un modello di famiglia che non tiene conto delle esigenze del singolo individuo più una pericolosa retorica razzista, troppo spesso convertita in legge, che penalizza i migranti di questo paese e nega loro i diritti fondamentali.

Dopo un intenso speakeraggio il manipolo di razzisti è costretto a lasciare la palazzina scortato dalla polizia che, nel frattempo, impedisce agli studenti di entrare e uscire dalla sede universitaria. E’ impossibile non notare come ogni tentativo da parte di questi gruppuscoli di farsi pubblicità (nella speranza di racimolare qualche voto) corrisponda ad una totale militarizzazione degli spazi universitari, con decine di celerini in assetto antisommossa pronti caricare gli studenti e funzionari della Digos sfacciatamente minacciosi e provocatori.

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