[www.rainews24.it] La Corte dei Conti boccia la riforma universitaria che ha introdotto il sistema a doppio ciclo, laurea e laurea specialistica (cioè quella breve), spiegando che "non ha prodotto i risultati attesi" nè in termini di aumento dei laureati nè in termini di miglioramento della qualità dell'offerta formativa. Anzi, sostiene la magistratura contabile in un Referto sul sistema universitario appena pubblicato, ha generato un sistema incrementale di offerta "con un'eccessiva frammentazione ed una moltiplicazione spesso non motivata dei corsi di studio".
La Corte dei Conti boccia la riforma universitaria che ha introdotto il sistema a doppio ciclo, laurea e laurea specialistica (cioè quella breve), spiegando che "non ha prodotto i risultati attesi" nè in termini di aumento dei laureati nè in termini di miglioramento della qualità dell'offerta formativa. Anzi, sostiene la magistratura contabile in un Referto sul sistema universitario appena pubblicato, ha generato un sistema incrementale di offerta "con un'eccessiva frammentazione ed una moltiplicazione spesso non motivata deic orsi di studio".
La Corte stima che dopo le riforme del 2004 e del 2007, solo dall'anno accademico 2008-2009, c'è stato un'inversione di tendenza. C'è da segnalare poi "il rilevante fenomeno dell'incremento delle sedi deccentrate e il peso via via crescente nassunto dai professori a contratto esterni ai ruoli universitari". C'è da dire, inoltre, che il sistema non ha migliorato la qualità dell'offerta formativa "anche in termini di più efficace spendibilità del titolo nell'ambito dello spazio comune europeo".
Per la magistratura contabile, "gli effettivi sbocchi occupazionali che offrono i diversi corsi di laurea dovrebbero guidare l'andamento delle immatricolazioni e l'orientamento degli studenti verso le differenti tipologie di crisi".
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