martedì 3 novembre 2009

Grecia: "carcere per chi occupa scuole e università"


[www.infoaut.org] La procura di Salonicco ha deciso di incriminare studenti coinvolti nell'occupazione di decine di scuole e università. Gli occupanti rischiano fino a 5 anni di carcere. L'ordinanza è stata fortemente criticata dal movimento studentesco così come dalle organizzazioni dei genitori e degli insegnanti. Ciò potrebbe aprire la porta ad iniziative giudiziarie simili anche ad Atene, dove sono in atto numerose occupazioni scolastiche. Un progetto di criminalizzazione da respingere per rispondere alla repressione con la lotta, per evitare la costituzione di un precedente.

Le mobilitazioni studentesche vanno avanti ormai dall'inizio dell'anno scolastico, seguendo il filo rosso tracciato, già negli scorsi anni, dalle proteste contro l'implementazione del processo di Bologna ma anche dalla rivolta del dicembre scorso, che ha visto studenti protagonisti e università occupate. Il 22 ottobre gli studenti e le studentesse sono scesi in piazza contro la nuova riforma universitaria che vuole equiparare i college privati agli atenei pubblici, seguendo la via dell'aziendalizzazione già predetta altrove (vedi riforma Gelmini e Onda nel nostro paese). Alle manifestazioni sono seguite l'occupazione del rettorato di Atene e di altre università e scuole greche.

Tutto ciò si inserisce in una fase di alta tensione sociale per il paese ellenico. Da una parte l'attivismo dei gruppi armati di sinistra che continuano a colpire in più parti delle grandi città obiettivi sensibili, dalle residenze dei ministri ai commissariati, dalle sedi diplomatiche a quelle di governo; dall'altra l'attacco sotto cui sono finiti due centri occupati di Atene, Villa Amalias è stata bersagliata da una serie di molotov e lo squat di via Lelas Karagiannis ha invece respinto con la forza un attacco incendiario. Le forze armate greche sono in stato di allerta per timore di possibili attentati, questione sulla quale l'appena insediato governo socialdemocratico si sta trovando non poco in difficoltà.

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