sabato 1 maggio 2010

L'opposizione sociale non si accontenta!


[www.infoaut.org]
Migliaia in piazza autorganizzati. La polizia arresta un manifestate in coda del corteo.

Migliaia di persone in piazza dentro le spezzone dell'opposizione sociale oggi al primo maggio torinese. Nonostante le previsioni, il tempo ha tenuto e il corteo si è dunque dispiegato in un tragitto differito, partendo prima di piazza vittorio dal lungoPo dei Murazzi perché la questura non aveva concesso la tradizionale conclusione in piazza San Carlo per via delle grossa presenza di pellegrini che domani accoglieranno il Papa.

Il corteo dell'opposizione sociale raccoglieva tutte le realtà dell'autorganizzazione che hanno sottoscritto l'appello girato in rete nei giorni scorsi: centri sociali, realtà autorganizzate del lavoro e del territorio, sindacati di base, collettivi studenteschi e universitari. Molti i punti su cui è andato a battere il corteo: contro crisi, distruzione dello stato sociale, rivendicazione di reddito, contro le politiche familiste e anti-femminili, contro la speculazione immobiliare e per il diritto all'abitare, per l'autorganizzazione e i percorsi di lotta dal basso.

Si apriva con una rappresentazione di Piero Gilardi fatta per il coordinamento Alato, rappresentante l'Impero dei Berlusconi-LegaNord-Sacconi e Tremonti, e vedeva in seguito raccolti il network antagonista torinese (quasi 1000 persone), il collettivo del Politecnico, lo spezzone migrante e del mondo della formazione. I soggetti che non intendono pagare la crisi né credono più nella politica della rappresentanza e della mediazione istituzionale.

Arrivato in piazza Castello, il corteo dell'opposizione sociale - più di 2000 persone - ha proseguito il proprio percorso per smarcarsi dalle pratiche e le compatibilità dei partiti e dei sindacati concertativi, continuando il proprio percorso. Prima sosta al Comune, dove sono state attaccate al balcone alcune bandiere dei movimenti notav, autonomi e due striscioni che ricordavano a Chiamparino di lasciar stare Radio Blackout, oltreché accusarlo di essere servo delle banche. Uno slogan ha accompagnato l'azione: "Chiamparino spegni la tv, accendi Blackout e non parlare più!".

Il corteo si è infine chiuso in piazza della Repubblica, meglio nota come Porta Palazzo, piazza ad alta densità migrante, in continuità col percorso migrante sorto a ridosso dello sciopero del 1° marzo. Significativa la loro presenza dietro uno striscione che richiamava il loro specifico percorso di autorganizzazione. Ma la manifestazione si è infondo conclusa solo al csoa Askatasuna con la consueta grigliata e festa nel giardino.

L'unico neo della giornata, il comportamento della questura contro lo spezzone anticlericale, raggruppatosi dietro la Federazione della Sinistra: all'imbocco di piazza castello un cordone di carabinieri tenta di impedire al suddetto spezzone di entrare in piazza. Ne nasce un parapiglia tra manifestanti e forze dell'ordine e alla fine la polizia si ritira. Nei tafferugli uno sbirro finisce a terra colpito in testa da  un'ombrellata e viene portato via a braccia dai colleghi. Pochi minuti dopo, a pochi isolati dal corteo, un compagno viene fermato e portato in questura per accertamenti. Verso le tre di pomeriggio arriva la notizia che il compagno è stato arrestato probabilmente con l'accusa di resistenza e lesioni e portato al carcere delle Vallette, a Torino.

Per il resto la giornata è stata caratterizzata da una forte presenza di giovani e giovanissimi raggruppato dentro lo spezzone sociale, in evidente distanza dal corteo sindacale concertativo e para-istituzionale.

Nessun commento:

Posta un commento